Intervista ad Alitia Ginevra Mazzoni
Alitia Ginevra Mazzoni ha avuto i primi contatti con il Centro Studi, ricerche e documentazione Marcello Mastroianni nel 2012, mentre svolgeva la sua tesi triennale su Marcello Mastroianni attore di teatro a conclusione del corso di laurea in Scienze dei Beni culturali. In particolare ha trattato l’ultimo spettacolo dell’attore del 1995/1996, “Le ultime lune” di Furio Bordon con la regia di Giulio Bosetti.
Alitia da allora ha sentito il desiderio di conoscere più da vicino il Centro studi e il paese natale di Marcello e in occasione di un viaggio a Roma, il 05 gennaio scorso , ha voluto recarsi a Fontana Liri dove è stata accolta per il Centro studi da Santina Pistilli e Rita Proia, rispettivamente presidente e coordinatore, che l’hanno accompagnata nella visita al paese da cui è rimasta letteralmente affascinata.
Anch’io l’ho conosciuta e ho voluto rivolgerle qualche domanda:
1 Da dove nasce il tuo interesse per Marcello Mastroianni?
Era il 2007 e all’università era arrivato il momento di sostenere l’esame di storia del cinema italiano. Siccome lavoravo non avevo potuto frequentare le lezioni, ma ero molto interessata a questa materia perché il corso monografico era interamente dedicato alla commedia all’italiana, e mi aveva immediatamente appassionata. Ho sempre amato il cinema del passato e fin dall’adolescenza sono sempre stata attratta dai film degli anni ‘50 e ‘60 e da tutto ciò che vi ruotava intorno, dalla musica ai film, dagli abiti alle scarpe.
Il primo film che vidi dall’elenco preparato dal professore fu “I soliti ignoti” di Mario Monicelli, fantastico! E ancora oggi è uno dei miei film preferiti. Qui vidi Marcello in uno dei suoi primi ruoli rilevanti, dopo averlo visto in “Le ragazze di Piazza di Spagna” di Luciano Emmer, dove aveva una piccola parte. Seguirono “La dolce vita” di Federico Felini e “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi. Questi quattro film mi fecero subito capire che Mastroianni era diverso da tutti gli altri attori che finora avevo visto, aveva qualcosa di speciale. Rimasi colpita dalla sua naturalezza nel recitare e dalla sua eccezionale bravura, ovviamente. Iniziò così la mia grande passione, comprai vari libri che parlavano della sua vita, della sua formazione, ed ero molto interessata alla sua attività teatrale, perché fin da quando avevo 17 anni recitavo e frequentavo vari corsi di recitazione. Il mio sogno era fare l’attrice professionista, e iniziai proprio nel 2007 a prendere parte ai vari provini per entrare nelle accademie di teatro migliori di Milano, come l’Accademia d’arte drammatica Paolo Grassi e la scuola del Piccolo Teatro. Mi esercitavo pensando a lui che non aveva mai frequentato un’Accademia ed era diventato così eccelso, lui che aveva tanto talento e che aveva avuto la fortuna di entrare nella compagnia di Luchino Visconti che lo aveva formato come attore. Marcello divenne la mia guida spirituale, e lo è tuttora.
I provini che feci non andarono bene purtroppo, anche se passai la selezione al Piccolo Teatro e rientrati tra i primi 100 candidati su 990 aspiranti. Per me fu un traguardo lo stesso!
2 Come è nata l’idea di trattare l’argomento de “Le ultime lune”?
Giunta al momento della scelta dell’argomento della tesi volevo che fosse Marcello il protagonista del lavoro finale di quegli anni universitari che avevo portato a termine con fatica. Grazie ad un’amica di mia madre, che abita a Trieste, riuscii ad avere il numero di telefono del triestino Furio Bordon, lo scrittore de “Le ultime lune” che lavorò con Marcello alla preparazione dello spettacolo; così gli telefonai e dopo due settimane eravamo seduti in un bar di Trieste a parlare di Mastroianni. Fu una giornata indimenticabile….conoscere qualcuno che era stato così vicino a Marcello, un suo amico che lo aveva frequentato nel periodo finale della sua vita, mi ha profondamente commossa. Bordon è una persona davvero fantastica, e gentilmente mi concesse l’intervista che ho riportato nella mia tesi. L’argomento non è stato facile….. all’inizio ero titubante perché trattava proprio degli ultimi attimi della vita di Marcello e anche il testo è molto drammatico, ma decisi che mi piaceva trattarlo perché volevo ricordarlo e per conoscerlo ancora più a fondo, in quel periodo così delicato della sua vita. Marcello continuamente diceva che amava tornare al teatro… il teatro “purifica dal mondo del cinema”, diceva. Amava stare a contatto con il pubblico, e recitò “Le ultime lune” finché le forze glielo consentirono a causa della malattia che di lì a poco l’avrebbe portato via da questo mondo.
3 Mastroianni attore di teatro o di cinema?
Purtroppo non ho potuto vedere Marcello dal vivo a teatro e l’unico video integrale di uno spettacolo teatrale è proprio quello de “Le ultime lune”, che ho avuto la fortuna di vedere. Sarebbe davvero bellissimo poter vedere anche gli altri spettacoli, ma meglio ancora sarebbe stato vederlo di persona a teatro, perché penso che avrei potuto cogliere appieno la sua sensibilità, la sua forza e tutte le forti emozioni che i suoi film mi regalano. Ci tengo a sottolineare però che, se in genere rivedere gli spettacoli teatrali ripresi e adattati per la televisione non è soddisfacente, in quanto la situazione di condivisione tra attori e pubblico è eliminata e il contatto vero con la presenza fisica dell’attore non si può cogliere, per Mastroianni queste sono regole che non esistono. La sua voce tranquilla e la sua fantastica interpretazione nel ruolo del Professore ne “Le ultime lune”, conduce lo spettatore in un altro mondo, lo commuove e lo fa pensare. Mastroianni amava molto il teatro e periodicamente vi faceva ritorno, ma è stato ovviamente il cinema a impegnare gran parte della sua carriera, quasi 160 film! Amo molto le sue interpretazioni nei film di Ettore Scola, primo fra tutti “Una giornata particolare” seguito da “Dramma della gelosia – tutti i particolari in cronaca” e “Maccheroni”; di Mario Monicelli il mio preferito è “I compagni”, mentre di Federico Fellini “8 1/2”; di Vittorio De Sica “Peccato che sia una canaglia” e “Ieri, oggi e domani”. Ci sono davvero troppi film che vorrei citare, nella mia cineteca ne possiedo più di 50 con Mastroianni!
4 Mi accennavi quando eri qui a Fontana che i tuoi viaggi hanno spesso combaciato con luoghi cari a Marcello, vuoi raccontarcelo?
Si, è vero. Come regalo di laurea i miei genitori mi regalarono un viaggio e scelsi Parigi, era da tanto che volevo andarci, ed era anche la città più cara a Marcello dopo Roma. Trovai all’ultimo momento una stanza libera in un hotel in Rue De Seine nel quartiere di Saint Germain De Pres, a pochi metri dal civico 91, dove c’è la casa di Marcello e dove morì. Visitai i posti che frequentava abitualmente come il bar “Le Mandarin”, ora divenuto un ristorante cinese, e la chiesa dove si svolsero i suoi funerali.
Due anni dopo ero in quel di Lucca, avevo pensato a Marcello perché sapevo, da una sua intervista, che lì c’era una bellissima villa che aveva comprato e dove amava passare il suo tempo libero.
Non potevano mancare poi il viaggio a Roma, dove ero già stata, ma che volevo visitare ancora per andare al Cimitero del Verano a portare dei fiori alla sua tomba, e ovviamente il paese dove nacque: Fontana Liri.
5 Come hai vissuto la tua visita a Fontana Liri?
Dopo il contatto con il centro studi nel 2012, subito ho pensato di visitare Fontana Liri, e finalmente a capodanno ho potuto organizzare questo bellissimo viaggio insieme ad Emanuele il mio compagno. Gentilmente, Santina, Rita e tutte le persone conosciute, ci hanno accolti e ospitati in modo molto caloroso. Mi ha reso davvero felice poter visitare il paese di nascita di Marcello e di suo zio Umberto Mastroianni, che ho potuto conoscere in modo più approfondito. Una bellissima giornata di sole ha reso il tutto ancora più magico. Mi ha molto colpito la parte di Fontana Liri Superiore con le sue mura medioevali e il suo silenzio, un panorama davvero stupendo e naturale. Uno dei momenti più emozionanti è stato poter vedere la casa dove è nato Marcello, poter salire le scale ed entrare nella stanza da letto dove nacque, ora vuota, ma che ho immaginato con tutti i suoi mobili e le persone che vi abitavano. Penso che Fontana Liri sia un paese da valorizzare, per la sua storia e per l’importanza che ha avuto di essere il luogo dove sono nati e hanno vissuto delle personalità di fama mondiale.
6 Parlaci dei tuoi progetti futuri e del tuo sogno nel cassetto, cosa ti piacerebbe fare?
Il mio desiderio più grande rimane quello di esprimermi artisticamente, recitando e cantando. Nel mio piccolo sto portando avanti tutte le mie passioni, cantando ogni tanto in qualche locale, proseguendo la mia formazione artistica, completando la laurea specialistica in Scienze dello spettacolo, studiando pianoforte, il tutto compatibilmente con il mio lavoro che mi occupa tutto il giorno e che purtroppo non è quello che vorrei fare. Voglio pensare con ottimismo al futuro, anche se non è un periodo facile per noi giovani.
Spero di riuscire a organizzare presto un evento dedicato a Marcello in cui coinvolgere il Centro studi e ricerche Marcello Mastroianni che da tanti anni persegue l’intento di rendere omaggio all’attore concittadino con non poche difficoltà. Penso che persone come lui debbano essere sempre ricordate e rese note alle nuove generazioni.
(da sinistra: Alitia Ginevra Mazzoni con Santina Pistilli e Rita Proia a Fontana Liri Superiore)